lunedì 20 gennaio 2014

LA STORIA DELLA MIA VITA



Ero tornata a vivere sopra al ristorante.
Mia madre aveva fatto installare un telefono che dal ristorante poteva telefonare di sopra in casa e chiamarci, a me e a mia sorella, per dire: vieni giù!!!!
Lo squillo del telefono era un'ossessione perché mentre guardavamo un film o leggevamo un libro o qualsiasi altra cosa, dovevamo mollare tutto, vestirci da cameriera o da cuoca e scendere.

Io lavoravo in cucina, ero l'aiuto cuoca. In cucina c'eravamo io, D. e A.
A. era una signora di circa cinquant'anni e quando lavoravamo parlavamo. Da piccola A. era stata mandata a lavorare come serva nella casa di ricchi signori di Milano, era una bambina e da allora non ha mai smesso di lavorare, nemmeno un giorno. Da noi veniva a fare le pulizie al mattino, poi alla sera i fine settimana stava in cucina con me e D. Poi faceva le pulizie da alcune donne del paese e alcune volte lavorava anche in un altro ristorante.
A. è una signora minuta, svelta A. non si lamenta mai, quando lavoravamo se io mi facevo prendere dallo sconforto, mi diceva: Dai dai, non pensare!
A volte veniva a lavorare con la febbre, io le chiedevo: Ma perché non sei stata a casa? E lei mi rispondeva: Io il male non lo ascolto e lui se ne va via. Se me ne occupo non mi passa.
A. non riesce più a stare seduta, perché se si siede le fanno male le gambe, allora guarda la televisione in piedi appoggiata a un tavolo.
A. è spiritosa e di notte quando finivamo al ristorante l'accompagnavo a casa con la macchina, parlavamo e ridevamo tanto.

A. l'ho rivista poco tempo fa e anche se sono passati tanti anni è ancora uguale, sono andata a trovarla con mia madre che si lamentava per il male alla schiena e A. appoggiata al suo tavolo ha riso e le ha detto: E' perché stai troppo seduta.

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