giovedì 14 marzo 2013

LA STORIA DELLA MIA VITA



In questo periodo non scrivo quasi mai la storia della mia vita, ma questo è dovuto al fatto che la mia vita attuale occupa ogni istante e non lascia nessuno spazio per il passato.
Sto per trasferirmi nella casa in campagna e io e il mio fidanzato stiamo lavorando tantissimo per metterla a posto.
Credo di non essere mai stata così stanca in tutta la mia vita.
Ieri notte ero un po' giù di morale e gli ho detto: mi sento sfinita e inoltre mi sento come una pianta senza radici, niente è a posto non ho una casa dove stare, mi sento disorientata e stanchissima.
E A. mi ha risposto: Devi pensare che siamo come delle oche selvatiche che stanno migrando. Fanno tantissima fatica ma poi arrivano.
Stamattina eravamo alla casa a lavorare e io ho guardato il cielo e c'era un gruppo enorme di oche selvatiche che tutte in fila stavano migrando.
Allora ho chiamato A. e ho detto: Guarda le oche!!!
Allora ho pensato, nella mia vita succedono sempre cose veramente strane!

Faccio un po' fatica ad andare avanti con la storia della mia vita.
Credo sia dovuto al fatto che al punto in cui sono arrivata le cose cominciano a complicarsi.
Ed è difficile riaffrontarle, riguardarle in ordine.
Però l'esperimento consiste proprio in questo e non posso non farlo.

Quindi adesso racconterò quando D. il chitarrista del gruppo mi ha dichiarato il suo amore.

DICHIARAZIONE D'AMORE

Era inverno e un sabato sera io la mia amica D., S. il ricciolone bassista del gruppo e D. il chitarrista decidemmo di passare la notte a Venezia. Io avevo detto ai miei genitori che avrei dormito dalla mia amica e che sarei tornata il giorno dopo.
Siamo partiti in macchina e abbiamo passato la serata a girovagare per Venezia. Poi stanchi morti siamo andati verso una spiaggia con la macchina per dormire.
S. e la mia amica D. erano sul sedile posteriore e si sono addormentati quasi subito, D. era seduto al posto di guida e io ero di fianco. Io soffro di insonnia da sempre e quindi anche in quell'occasione non dormivo e neanche D. dormiva.
Così parlavamo di varie cose. Poi ad un certo punto non abbiamo più parlato i vetri erano tutti appannati e D. ha scritto con il dito sul vetro IO TI AMO.

Quando ho letto mi sono un po' messa a ridere. 
Ma poi ho capito che lui non scherzava. 
Allora gli ho detto: mi sembra un po' esagerato... Credo di aver detto così.
Credo di aver provato un senso di confusione.
Tutto andava bene in quel periodo, mi divertivo, ero felice, non pensavo ad innamorarmi e poi un po' ero ancora invaghita di quel ragazzo cattivo di Milano.

Però era bello il mare di notte che avevamo di fronte, siamo scesi dalla macchina e abbiamo guardato le onde.

Il giorno dopo ho raccontato alla mia amica D. della dichiarazione d'amore di D. e del fatto che non sapevo cosa fare.